Quali sono le migliori specialità italiane? A deciderlo, anche quest’anno, è stata l’assemblea della Coldiretti con la presentazione dell’analisi sulle “Vacanze Made in Italy” e l’assegnazione delle ‘bandiere del gusto’. Si parla di numeri record, sono infatti saliti a ben 4965 i riconoscimenti ottenuti con 79 nuovi prodotti. Un obiettivo che si raggiunge “con un lavoro portato avanti da intere generazioni di agricoltori – come ha specificato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - che si impegnano a difendere la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, bene comune di tutta la collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri”.
Ma quali sono le migliori specialità italiane? Sono quelle ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. Ci rientrano ben 1511 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 1394 verdure fresche e lavorate, 786 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 493 formaggi, 231 piatti composti o prodotti della gastronomia, 145 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 160 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 157 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei. Quanto alle new entry troviamo: in Abruzzo U Sprusciat di Pizzoferrato, una soppressata sotto strutto ottenuta con le parti più pregiate del maiale, in Basilicata il Gilò di Maratea, un ortaggio della famiglia delle melanzana arrivato dal Brasile con il ritorno di emigranti del posto, con il quale si preparano ottimi sott'olio o i Cannarricoli di Viggianello, semplici dolcini fritti tipici delle feste, in Campania la Malaca, una bevanda alcolica ottenuta partendo da uve locali a bacca bianca raccolte a maturità molto avanzata o il Caciocchiato, un formaggio ottenuto da vacche pascolanti allo stato brado dalla forma di un'anguria americana, caratterizzato all’interno da un'occhiatura media e piuttosto diffusa, in Emilia Romagna le Offelle di marmellata, focaccette di pasta dolce romagnole con un ripieno di composta di mele che prendono spunto da una ricetta dell'Artusi, in Friuli-Venezia Giulia il Fagiolo antico di San Quirino, le Fave di Sauris o la Pera Pêr Martin, verde con qualche screziatura rossa, ottima per la distillazione, nel Lazio la Ciambella all'olio, la pizza 'Bbotata' (avvolta) e la Pizza varata, tutte di Sant’Angelo Romano, in Puglia i Cardoncelli, prelibati funghi che crescono spontanei nell’Alta Murgia, in Sardegna la Panada Assaminesa, una pasta ripiena di carne di agnello, patate e pomodori secchi, in Toscana l’Aglione della Val di Chiana, un aglio gigante (può raggiungere gli 800 grammi) dal caratteristico aroma, privo di allina e dei suoi derivati, dal profumo piccante ma molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale, e in Veneto la Pinza alla munara, prodotto rustico di panificazione a base di farina e olio d’oliva.
Ad ottenere il maggior numero di bandiere del gusto la Campania con 486. Vediamo la lista completa:
LE BANDIERE DEL GUSTO ASSEGNATE NEL 2016
Campania 486
Toscana 460
Lazio 396
Emilia-Romagna 387
Veneto 378
Piemonte 336
Liguria 294
Calabria 269
Puglia 251
Lombardia 247
Sicilia 242
Sardegna 189
Friuli-Venezia Giulia 163
Molise 159
Marche 151
Abruzzo 148
Basilicata 113
Trentino 105
Alto Adige 90
Umbria 69
Val d’Aosta 32