Andare all’estero è sempre un’esperienza splendida. Visitare un Paese diverso, conoscere persone nuove, imparare e/o parlare una lingua differente. E ancora scoprire la cultura del posto, apprezzarne l’offerta artistica, ma senza dimenticarsi il relax e il divertimento. Ma c’è un inconveniente: i costi delle chiamate. Lo sappiamo, ogni volta che lasciamo i nostri confini, navigare, chiamare e inviare sms diventano operazioni dal costo non proprio irrisorio. Adesso, però, è arrivata finalmente una buon a notizia: dal 15 giugno il roaming sarà abolito. All’interno dell’Unione Europea non ci saranno più costi extra, ma si pagherà in base alla propria tariffa nazionale. Precisamente i Paesi in cui non avremo sovraprezzi sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria, ma anche Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea ovvero Islanda, Liechtenstein, Norvegia e, nonostante la brexit, il Regno Unito. Resta invece il roaming in Svizzera, San Marino e Albania. Si deve, però, tenere bene a mente che il nuovo regime è valido solo per i viaggiatori e non per chi si trasferisce in un altro Paese. Se l’operatore dovesse accorgersi che, in un arco di 4 mesi, l’utente trascorre più tempo all’estero che all’interno dei confini nazionali potrà chiedere spiegazioni e in caso dovesse continuare applicare un sovrapprezzo. Va, poi, segnalata la presenza della possibilità da parte delle compagnie di applicare un limite di salvaguardia all’uso dei dati in roaming verso gli utenti che hanno traffico dati illimitato o tariffe molto vantaggiose, ma il limite pare essere molto elevato e quindi difficilmente superabile.
Ecco quindi che dal 15 giugno il roaming sarà abolito. Una notizia che non si può non accogliere con grande soddisfazione, augurandoci inoltre che questa decisione veda presto coinvolti altri Paesi.