Strutture nelle vicinanze
Sant’Antonio Albergo è una struttura accogliente posizionata all’apice della zona trulli adiacente alla più importante Chiesa di Sant’Antonio.
Comode, spaziose ed accoglienti tutte le camere dispongono di: aria condizionata, telefono, televisione, servizi privati, connessione internet wi-fi, asciugacapelli. le camere multiple dispongono di letti piani
Reception, servizio facchinaggio (a pagamento su richiesta), ascensore, ristorante esterno, giardino, camere per disabili (2), parcheggio libero in strada
Non ammessi
Check in: dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Check out: entro le ore 10.00
La fondazione di Alberobello la si fa risalire al XV secolo ad opera degli Acquaviva-D'Aragona, conti di Conversano, ma la sua vera realizzazione urbanistica è datata a partire dal 1635, ad opera del conte Giangirolamo II Acquaviva Orsini Del Balzo D'Aragona.Il nome di questa singolare cittadina deriva da Sylva Arboris Belli, ossia selva dell'albero della guerra, da un querceto che in antichità ricopriva l'intero territorio. Sotto il dominio degli Acquaviva, dunque,questo piccolo feudo cominciò a popolarsi di contadini che resero la 'Selva' fertile. I Conti autorizzarono i coloni a costruire le abitazioni a secco, in modo da poter essere distrutte in caso di un controllo regio, poichè la nascita di un agglomerato urbano imponeva il pagamento di una tassa. Nel 1797 alcuni alberobellesi decisero di porre fine a questa situazione di precarietà e si recarono a Taranto per chiedere aiuto al re Ferdinando IV di Borbone. Il re prese a cuore la richiesta e il 27 maggio 1797 emanò un decreto secondo il quale il piccolo villaggio fu dichiarato liberoEd è all'incirca al XVI secolo, pochi anni dopo la fondazione del paesino, che si fa risalire la rivalità tra Alberobello e il vicino Locorotondo. Allorquando, infatti, i primi abitanti di Alberobello si stabilirono nella Selva di Fasano si guadagnarono il nome di selvesi da parte degli abitanti di Locorotondo, che con tale denominazione non indicavano solo le origini nella selva, ma anche l'ignoranza dei contadini che vi abitavano. I selvesi, a loro volta, iniziarono a chiamarli palùmb, traduzione dialettale dell'italiano colombi, anche se non è chiaro il perchè. Ultimamente, comunque, pare che la rivalità tra i due borghi si sia fatta meno aspra.I rioni più caratteristici, al centro di Alberobello, sono: il rione Monti e il rione Aia Piccola. Entrambi monumenti nazionali, da dicembre 1996 sono stati riconosciuti dall'U.N.E.S.C.O. Patrimonio Mondiale dell'Umanità.Alberobello, situata a 426 metri sul livello del mare e distante dal mare Adriatico poco più di una ventina di chilometri, si erge su due rilievi collinari: sul colle orientale sorge la città nuova, sull'altra sommità si estendono i caratteristici rioni dei Trulli, famosi in tutto il mondo.Il nome "trulli" viene dal greco "tholos", che vuol dire cupola, e sono delle costruzioni di pietra locale, ricavata dalle rocce affioranti alla superficie. Ogni trullo è, in genere, formato da un vano centrale a pianta quadrata, comunicante per mezzo di arcate con la cucina e le altre camere. Queste singolari abitazioni, a richiesta, possono essere visitate dal pubblico.L'esemplare più alto e più grande è il cosidetto Trullo Sovrano, la cui cosrtuzione viene fatta risalire a metà Settecento. E' questo un edificio a due piani, sito in una piazzetta dietro la Chiesa Madre, adibito a museo e, durante il periodo estivo, ospita innumerevoli manifestazioni culturali e di intrattenimento.Anche la chiesa di Sant'Antonio, la cui cupola è alta 21 metri, è stata edificata sul rione Monti ed è anch'essa a mò di trullo. Nel 2004 la chiesa, a croce greca, è stata riportata agli antichi splendori in seguito ad un completo restauro. Molto fiorente è l'artigianato locale: dalla lavorazione del ferro alla realizzazione di cesti in legno d'ulivo; dalla produzione del rinomato vino novello e del prelibato olio alla lavorazione della pietra, etc. etc. Degne di menzione sono, in special modo, l'arte gastronomica e l'arte tessile, i cui preziosi prodotti si possono trovare nelle botteghe situate tra i trulli. Ad Alberobello sono vari gli appuntamenti ormai fissi da decenni, volti a tramandare la memoria delle tradizioni popolari. Tra questi ne ricordiamo la rievocazione storica (in cui viene riproposta la cacciata del conte) ed il presepe vivente (nata nel 1970 nel rione "Monti", da dieci anni la manifestazione si svolge nella zona più antica del paese, il rione "Aia Piccola", in una cornice fatta interamente di trulli). Non mancano neanche gli eventi culturali che consentono al turista di trascorrere un soggiorno piacevole nel paese dei Trulli.
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